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Ansia da Coronavirus: attivo il servizio online per il sostegno psicologico

Ogni persona, nell’arco della propria vita, sperimenta almeno una volta un particolare stato di agitazione. Può scaturire da un lutto improvviso, una grande delusione, un trauma o comparire apparentemente senza ragione. A questi stati emozionali si correlano, spesso, reazioni somatiche: il battito cardiaco accelerato, le mani sudate, la stretta allo stomaco e la testa che gira sono conseguenze avvertite direttamente sul corpo della persona. Seppur presente una predisposizione di alcuni soggetti a vivere queste sensazioni, questi stati possono interessare chiunque, in qualsiasi momento.

L’ansia è una componente della vita, non necessariamente negativa: rappresenta infatti un utile campanello d’allarme che aiuta la percezione del pericolo in alcune situazioni. Tuttavia, quando si manifesta in episodi ricorrenti, può ridurre significativamente la qualità della vita della persona che si sente progressivamente sempre più prigioniera delle proprie emozioni.

In questo particolare momento storico, l’emergenza Coronavirus rappresenta una condizione che genera forte stress e tensione. Non sorprende che sempre più persone avvertano adesso episodi di particolare agitazione, anche qualora le stesse non abbiano mai sofferto di disturbi di gestione dell’ansia in precedenza. Le ragioni alla base di queste sensazioni possono essere molteplici:

-La riduzione al minimo dei nostri livelli di socializzazione

Cosa significa questo? Che non è possibile confrontarsi con chi popolava le nostre giornate (ad es. amici, colleghi, il proprio partner ecc.) e quando è possibile instaurare un dialogo, questo avviene attraverso un mezzo e non direttamente con la persona desiderata. Questa condizione abbassa i livelli di empatia e aumenta la distanza emozionale tra gli individui, generando una percezione di sempre maggiore solitudine.

-La limitazione degli spostamenti

L’emergenza ci obbliga a restare in casa, consentendoci di uscire solo per recarci al supermarket o in farmacia. Questa limitazione può generare due differenti scenari. Il primo è una condizione di paura all’abbandono dell’uscio e una sensazione di forte insicurezza legata al rischio che rappresenta l’uscire di casa. Al contempo, rimanere sempre nello stesso ambiente è terreno fertile per pensieri negativi. Ciò a causa della monotonia e della noia che possono abbassare i nostri livelli di serotonina, rendendoci infelici e tristi.

-Ambienti domestici poco sani

É importante sottolineare, poi, chi e cosa popolano le quattro mura di casa. Se è sempre più difficile trovare la famiglia della “Mulino Bianco” è altresì vero che esistono ancora realtà piene di amore e condivisione. A quest’ultime, tuttavia, si alternano ambienti di più difficile gestione. Molteplici sono gli esempi di giovani che, per sfuggire alle liti domestiche, trascorrono il più possibile le loro giornate fuori casa. In questo momento, queste vie di fuga o strategie di evasione non ci sono concesse e ritagliarsi il proprio spazio nei metri quadri di un appartamento può essere un’impresa frustrante.

-A quali previsioni aggrapparsi?

L’ultimo elemento utile da evidenziare è la mancanza di informazioni certe circa gli sviluppi futuri della situazione odierna. L’essere bombardati di informazioni, il più delle volte diverse tra loro, alcune obsolete ed altre aggiornate all’ultimo minuto, genera una forte sensazione di incertezza. Da queste condizioni di partenza è fisiologico provare la “classica” paura dell’ignoto. Cosa accadrà nelle prossime ore? E il prossimo mese? Quando torneremo alla normalità? Queste domande, legittime, portano alla luce un vortice di pensieri che alimenta e gonfia le nostre incertezze, senza porvi rimedio.

Due dati statistici a supporto di quanto esposto finora ci giungono dall’Indice Vix e dalle ricerche Google. In merito al primo, questo indica il livello di pessimismo degli investitori e la sofferenza dei listini in Borsa.
A seguito dell’emergenza Coronavirus, nella giornata del 12 marzo 2020, l’Indice Vix ha raggiunto quota 53 punti, a fronte dei 20 punti usuali. L’ultimo picco di queste proporzioni si era registrato solo nel 2008, anno della crisi economica provocata dal crollo della Lehman Brothers. Per quanto riguarda i dati Google è possibile evidenziare un’impennata delle ricerche, nella regione Abruzzo, proprio per le parole “Coronavirus”, “ansia” e “epidemia”, analizzate nell’arco temporale degli ultimi 90 giorni.

Il Poliambulatorio Convento ha attivato un canale di supporto psicologico

Di fronte a questa oggettiva condizione di incertezza, però, non si è soli. Per affrontare il problema Coronavirus (COVID-19) e le difficoltà psicologiche che ne derivano, l’Ordine degli Psicologi ha dichiarato di essere a disposizione per il supporto alla gestione dell’emergenza. Affinché l’emergenza sanitaria non si trasformi anche in un’emergenza psicologica, sono stati prontamente attivati canali di video-supporto, adesso offerti anche dal Poliambulatorio Convento. In collaborazione con il Dott. Luca Giordani, psicologo e psicoterapeuta, è possibile prenotare il proprio video-supporto, nel quale si riceverà un aiuto personalizzato dedicato alle esigenze di ciascuno.

Ciò che stiamo vivendo è una situazione collettiva, affrontiamola insieme!

Ti riconosci in qualcuna delle sensazioni evidenziate?

Prenota il tuo video-supporto gratuito, basta avere un computer o un dispositivo mobile (smartphone o tablet) per videochiamare lo Specialista comodamente da casa tua.

Contatta la Segreteria allo 085 9046550 per avere informazioni e organizzare, in base alle tue esigenze, la seduta a distanza.

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