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Disturbi gastrointestinali, quando l’endoscopia fa la differenza

I disturbi gastrointestinali, denominati anche disturbi dell’apparato digerente, possono manifestarsi in pazienti di tutte le età, interessando uno o più tratti dell’apparato.

Alcuni sintomi si correlano a disturbi digestivi, come ad es. stipsi, difficoltà di deglutizione, rigurgito o diarrea. Altri più generali come nausea, dolore addominale o perdita di appetito, possono suggerire un altro tipo di patologia.

Quando queste manifestazioni si presentano con frequenza è consigliabile sottoporsi ad un esame più invasivo che consenta di accertare lo stato di salute dell’apparato digerente e le sue eventuali alterazioni. A seconda del tipo di sintomatica avvertita dal paziente, il gastroenterologo opterà per la prescrizione di un esame approfondito quale gastroscopia o colonscopia.

La gastroscopia in soccorso di disturbi e dolori di stomaco

La gastroscopia si effettua per indagare le possibili cause di sintomatologie quali dolore, nausea, vomito o difficoltà di digestione, poiché queste non sono sempre tipiche di una determinata patologia. Attraverso la gastroscopia il gastroenterologo ha la possibilità di esaminare esofago, stomaco e duodeno, al fine di evidenziare eventuali malattie organiche. L’EGDS è, dunque, indispensabile per impostare un’adeguata terapia per il trattamento dei disturbi digestivi.

Come si effettua?

L’esame diagnostico si esegue tramite una sonda flessibile (l’endoscopio) introdotta nella bocca del paziente, a digiuno, e guidata fino al duodeno. Nel corso dell’EGDS possono essere effettuate delle biopsie, ovvero dei prelievi di mucosa, esaminati per ottenere la diagnosi istologica di eventuali lesioni e/o la ricerca dell’Helicobacter Pylori. L’esame dura in media pochi minuti e non è doloroso (solo fastidioso).

Sintomi del colon-retto, quando è indicata la colonscopia

La colonscopia quale esame diagnostico si consiglia in presenza di dolore addominale, sanguinamento rettale, stitichezza o diarrea che siano insorti recentemente o che siano accentuati. Essa è inoltre utile per accertare la causa della presenza di sangue occulto nelle feci e di alcune anemie.

Come si effettua?

Questo esame diagnostico consente al gastroenterologo, attraverso una sonda flessibile (colonscopio), di esplorare e visualizzare la mucosa del retto e del colon, in precedenza opportunamente pulito per mezzo di una adeguata preparazione intestinale.  Nel corso dell’esame è possibile prelevare piccoli frammenti di mucosa (biopsie) per esame istologico e si possono effettuare procedure aggiuntive, diagnostiche o terapeutiche.

L’esame dura in genere 15-30 minuti, e può provocare dolore, talvolta anche discreto e per questo è preferibile eseguirlo avvalendosi di una precedente sedazione farmacologica del paziente.

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Chiamaci: 085 9046550 – Poliambulatorio Convento – Mosciano Sant’Angelo

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