A partire dal mese di Luglio, riceverà a visita presso l’Ambulatorio di Endocrinologia del Poliambulatorio Convento il Dott. Bruno Raggiunti, già responsabile del reparto di Malattie Endocrine e Diabetologia dell’Ospedale San Liberatore di Atri, centro di riferimento regionale per le principali patologie endocrine, con competenze specifiche per i tumori della tiroide, le patologie ipofisarie, surrenaliche e i disturbi metabolici dell’osso.
Il Dott. Raggiunti rappresenta un’eccellenza nell’ambito dell’Endocrinologia ed è stato il primo ad aver utilizzato, in Abruzzo, una tecnica mini invasiva di trattamento delle cisti tiroidee, la c.d. alcolizzazione della cisti, che ad oggi rappresenta il “gold standard” terapeutico per le cisti tiroidee.
Alcolizzazione del nodulo tiroideo: di cosa si tratta?
Per trattamento di alcolizzazione dei noduli tiroidei si intende una procedura utilizzata per ridurre le dimensioni dei noduli tiroidei cistici a contenuto liquido e dei noduli misti a contenuto prevalentemente liquido. Questa tipologia di trattamento può eseguirsi solo su cisti tiroidee benigne, la cui natura viene precedentemente accertata tramite esame ecografico ed esame citologico a seguito di agoaspirato tiroideo.
Grazie all’intervento di alcolizzazione è possibile evitare di sottoporre il paziente a procedura chirurgica, provocando la cicatrizzazione e successivamente la scomparsa delle cisti tiroidee benigne.
Alcolizzazione del nodulo tiroideo: come si svolge?
In primo luogo, il paziente è sottoposto ad una procedura di aspirazione e svuotamento del nodulo cistico per mezzo di un ago sottile; una volta terminato lo svuotamento della cavità cistica, si passa a iniettare nella stessa un volume di etanolo sterile al 95% pari a circa metà del volume di liquido aspirato, che solitamente oscilla da 1 a 6 ml. Dopo qualche minuto, l’alcool viene parzialmente aspirato. La procedura ha una durata complessiva di circa 20 minuti.
Generalmente, è sufficiente una sola seduta di alcolizzazione, ma in alcuni casi può esser necessario ripetere la stessa procedura più volte (da 2 a 4). In caso di insuccesso, l’alcolizzazione dei noduli tiroidei non pregiudica in alcun modo la successiva esecuzione di un eventuale intervento chirurgico per asportare la cisti.
L’alcolizzazione dei noduli tiroidei non presenta controindicazioni assolute; anche i rischi ad essa collegati sono di modesta entità: lieve dolore locale, possibile febbricola e, in casi rari, disfonia (abbassamento della voce).
Da Shanghai per sottoporsi a trattamento di alcolizzazione con il Dott. Raggiunti
La competenza e la professionalità del Dott. Raggiunti hanno richiamato ad Atri una manager di Shanghai portatrice di “gozzo cistico”. Così come riportato dal quotidiano Il Centro, i colleghi endocrinologi cinesi propendevano di trattare chirurgicamente la problematica, ciò ha spinto la paziente ad informarsi via internet sulle eventuali procedure alternative, scoprendo l’alcolizzazione praticata nel reparto di Malattie Endocrine e Diabetologia dell’Ospedale di Atri, diretto dal Dott. bruno Raggiunti. E’ stata, quindi, in cura presso l’Ospedale San Liberatore per due settimane e sottoposta a quattro sedute di alcolizzazione che hanno risolto completamente la patologia che affliggeva la paziente, la quale ha confermato nel corso degli anni, di non aver assistito a recidive.
Laser su tumore tiroideo: intervento innovativo del Dott. Raggiunti
Il Dott. Raggiunti si è poi distinto per un intervento innovativo, utilizzando il laser contro la metastasi di un tumore alla tiroide in un paziente inoperabile. Il paziente, di anni 87 e proveniente dalla provincia di Teramo, non avrebbe sopportato un intervento in anestesia. “Così per la prima volta abbiamo usato il laser” – spiega il Dott. Raggiunti – “Abbiamo dato energia tramite un ago, aumentando la temperatura intorno ai 150 gradi, vaporizzando le cellule tiroidee ancora presenti. In questo modo abbiamo sensibilmente ridotto il volume del tumore. Il paziente ha reagito ottimamente alla terapia ed è stato dimesso dopo circa 3 ore dal trattamento in quanto ricoverato in day hospital». Si tratta di una terapia nuovissima che va applicata a casi che l’endocrinologo definisce «super selezionati», ad esempio non ci devono essere metastasi diffuse e il paziente deve essere inoperabile. Il trattamento è stato possibile grazie all’esperienza acquisita nel tempo sul trattamento laser dei noduli benigni da parte del Dott. Raggiunti, terapia che ha incluso il Centro di Atri all’interno del gruppo di studio italiano che comprende solo 10 centri, in cui il capofila è l’Istituto Europeo Oncologico (IEO) di Milano.
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