La visita proctologica consiste in un’esplorazione rettale, eseguita dal medico proctologo (colonproctologo) con dito guantato, associata a un’indagine strumentale (anoscopia o proctoscopia), eseguita con uno strumento chiamato anoscopio.
La prima fase della visita proctologica consiste in un colloquio tra medico e paziente che ha come oggetto i sintomi provati da quest’ultimo e i motivi che l’hanno spinto a rivolgersi a uno specialista.
La seconda fase è invece quella relativa all’ispezione, da parte del colonproctologo, della parte esterna e interna dell’ano.
Per l’esecuzione dell’esplorazione rettale e dell’anoscopia il paziente viene invitato a sdraiarsi sul fianco sinistro, con le ginocchia avvicinate al petto, in posizione cosiddetta fetale.
Sia l’intrusione del dito del medico, protetto da un guanto e lubrificato, sia quella dell’anoscopio (il cui diametro è simile a quello del dito indice) non provocano alcun dolore, al massimo un fastidio che, se comunicato dal paziente al medico, può comportare la sospensione dell’esame.
Ove lo ritenga necessario, il medico proctologo può disporre anche una rettoscopia, un esame che si spinge più all’interno, fino ai 15/18 centimetri necessari per l’esplorazione del retto.
L’esame ha una durata di circa 30 minuti.