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Come affrontare l’ansia da Coronavirus: i consigli dello Psicoterapeuta

L’emergenza Coronavirus ci ha costretti a ridisegnare le cornici delle nostre abitudini quotidiane. Improvvisamente, quelle che consideravamo certezze e costanti delle nostre giornate, come uscire per fare colazione al bar o trascorrere qualche ora di relax al mare o al parco, sono ormai un ricordo del quale non sappiamo quando potremo riappropriarci. Le direttive ministeriali hanno toccato anche, e soprattutto, le abitudini lavorative portandoci a scoprire le basi del lavoro a distanza o chiedendoci di sospendere l’attività.

Lo stato di incertezza che si correla a questi sconvolgimenti nasce sia dal cambiamento inaspettato, sia dalla mancanza di una prospettiva concreta circa gli sviluppi futuri della condizione odierna.
Torneremo alla normalità? Quando potremo riprendere a uscire di casa? Quando rincontreremo i nostri affetti? Queste domande, ad oggi, non trovano risposte certe o univoche.

Evoluzione naturale di questa condizione è uno stato di costante apprensione e agitazione. L’incertezza ci coglie impreparati e non riusciamo a individuare le risorse corrette per porvi rimedio e alleggerire i nostri pensieri. È importante, tuttavia, riconoscere che questa è una situazione comune e collettiva. Non siamo soli. Il nostro psicologo e psicoterapeuta Luca Giordani interviene in una intervista a Radio News 24 – #LiveSocial ad indicarci alcuni utili consigli per una sana gestione dell’ansia da Coronavirus.

Conoscere le nostre emozioni: cos’è l’ansia?

L’ansia, come ci spiega il Dott. Giordani, è una reazione psico-fisica. Questo significa che ad uno stato psicologico corrispondono conseguenze fisiche: la persona che vive una condizione di agitazione avverte, solitamente, anche un accelerazione del battito del cuore, un aumento del ritmo respiratorio e una forte sudorazione.

Tuttavia, l’ansia nasce per soccorrere l’organismo rappresentando il campanello d’allarme che ci consente di reagire in tempo davanti al pericolo. Essa è, dunque, una normale risposta alla situazione di emergenza che stiamo vivendo in questo periodo storico.

Quando l’ansia prende il sopravvento: l’iper-attenzione

Nonostante l’ansia sia un elemento di per sé non nocivo, anzi utile, al nostro corpo, può accadere che la sua presenza costante e invasiva intacchi la qualità della vita della persona che la percepisce. Questo accade quando l’agitazione offusca il nostro sguardo e la nostra razionalità: in altre parole, l’ansia è l’unica cosa che avvertiamo e questo non ci permette di portare avanti le nostre attività quotidiane.

Lo psicoterapeuta Giordani ci spiega che l’origine del sopravvento dell’ansia ha un nome: iper-attenzione.
L’iper-attenzione può declinarsi in due modi differenti:

1. Iper-attenzione verso l’esterno:quando la persona focalizza il pensiero su quanto accade nel mondo esterno, questo comporta una perdita di contatto con il proprio Io;

2. Iper-attenzione verso l’interno: ovvero attenzione verso sé stessi, accade quando il soggetto è totalmente noncurante verso il mondo esterno e percepisce nella regola solo una limitazione della sua persona.

La risposta a queste due estremizzazioni è da individuarsi nell’equilibrio. È importante, sottolinea il Dottore, mantenere uno sguardo teso sia verso la nostra finestra interiore, sia verso la finestra sul mondo.

Non solo agitazione, le altre difficoltà psicologiche

Le limitazioni legate al Covid-19 possono essere terreno fertile di altri particolari stati psicologici.

Le riflessioni dello psicoterapeuta si focalizzano, in particolare, su soggetti che soffrono di ipocondria, condizione sicuramente inasprita dalla paura del contagio che attanaglia tutti in questi giorni; sulle sempre più frequenti manifestazioni di aggressività che portano le persone a cercare di individuare, a tutti i costi, il colpevole di questa situazione eccezionale.

Non bisogna poi dimenticare le famiglie con problematici rapporti coniugali o tra genitori e figli: la convivenza forzata può accentuare le frizioni e mettere a dura prova la serenità dentro le quattro mura di casa. Ulteriore attenzione rivolta, infine, al personale sanitario che potrebbe verosimilmente sviluppare disturbi da stress post-traumatici a seguito della conclusione dell’emergenza.

Come reagire? Seguiamo i consigli dello Specialista

Per affrontare al meglio le emozioni di questo periodo lo Specialista individua 4 parole-chiave:

  • Razionalità
  • Resilienza
  • Contatto
  • Leggerezza

Per mantenere un comportamento razionale, spiega il Dott. Giordani, è importante evitare di iper-informarsi. Propendere per un’informazione corretta abbasserà i nostri livelli di allarme, ripotando la nostra attenzione sul qui ed ora.

Sviluppare un atteggiamento resiliente, invece, significa imparare ad adattarsi alle nuove situazioni e approfittare di questo nuovo tempo extra rendendolo fertile. Adottare un’alimentazione sana, eseguire regolare attività fisica e garantire un adeguato ritmo sonno-veglia sono elementi strategici per migliorare l’umore e la creatività.

È molto importante, poi, evitare l’isolamento. Lo Specialista esorta a riscoprire gli affetti anche a distanza. Utilizzare la tecnologia per vedersi, sentirsi e scambiarsi messaggi è assolutamente positivo e ci aiuta ad affrontare la situazione avvertendo sempre meno il senso di solitudine legato a questi giorni.

Recuperiamo, infine, la giusta leggerezza. Come? Sdrammatizzando e imparando a sorridere davanti alla difficoltà.

Insieme ce la faremo!

Consulta l’articolo originale sul portale dello Psicoterapeuta Luca Giordani cliccando qui.

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