Il tumore del colon-retto è un cancro che si forma nei tessuti del colon (la parte più lunga dell’intestino crasso) o del retto (la parte dell’intestino crasso più vicina all’ano).
Colon e retto fanno parte dell’intestino, il quale è suddiviso in due parti che assolvono a diverse funzioni: l’intestino tenue e l’intestino crasso.
L’Intestino crasso comprende colon e il retto: il tumore del colon-retto è una conseguenza della crescita incontrollata di cellule epiteliali della mucosa che riveste internamente la parte interna dell’intestino.
Secondo le stime GLOBOCAN 2020 fornite dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il tumore del colon-retto rappresenta il 10 per cento di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è terzo per incidenza dopo il cancro del seno femminile (11,7 per cento) e del polmone (11,4 per cento).
L’incidenza dei tumori del colon-retto in Italia
La malattia compare abbastanza raramente prima dei 40 anni ed è maggiormente diffusa in persone fra i 60 e i 75 anni, colpendo trasversalmente entrambi i sessi. In Italia le stime più recenti parlano di oltre 43.700 nuovi casi all’anno: circa 20.282 nelle donne e 23.420 negli uomini (dati da I numeri del cancro in Italia 2020).
La maggior parte dei tumori del colon-retto deriva dalla degenerazione maligna di polipi, piccole escrescenze dovute alla crescita incontrollata delle cellule della mucosa intestinale: i polipi sono considerati forme precancerose, sebbene rientrino nelle patologie benigne.
Non tutti i polipi, però, sono a rischio di malignità: solo quelli adenomatosi costituiscono lesioni precancerose e di essi solo una piccola percentuale si trasforma in neoplasia maligna.
Il tumore più diffuso a livello del colon-retto è l’adenocarcinoma, mentre molto più rari sono il carcinoma squamoso e il carcinoma indifferenziato.
Il tumore del colon-retto si manifesta, nella metà dei casi, nel sigma (ovvero nell’ultima parte del colon) e nel retto; in un quarto di malati è invece il colon ascendente a essere colpito, mentre meno frequenti sono le manifestazioni della malattia nel colon trasverso e in quello discendente.
In generale i polipi non provocano sintomi, tuttavia sintomi precoci, vaghi e saltuari quali la stanchezza e la mancanza di appetito, ovvero altri più gravi come l’anemia e la perdita di peso, sono spesso trascurati dal paziente, soprattutto se in giovane età.
Le principali patologie a carico del colon
Malattia di Crohn
La malattia di Crohn è caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino, che può colpire tutto il tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano. In circa il 90% dei casi, la malattia colpisce maggiormente l’ultima parte dell’intestino tenue (ileo) e il colon.
È caratterizzata da ulcere intestinali, spesso alternate a tratti di intestino sano, e, se non curata adeguatamente, può portare a complicanze quali stenosi o fistole che possono richiedere un intervento chirurgico.
Rettocolite ulcerosa
La rettocolite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica che colpisce primariamente il retto e può coinvolgere parte o tutto il colon.
L’infiammazione provoca delle lesioni ulcerose responsabili dei sintomi intestinali. L’andamento della malattia è caratterizzato dall’alternarsi di episodi acuti seguiti da periodi di remissione clinica. La frequenza degli attacchi può variare fino quasi a susseguirsi senza periodi di benessere.
Colite
La colite è un’infiammazione del colon, acuta o cronica, che si inquadra nell’ampio gruppo delle malattie digestive.
La colite può essere “determinata”, quando la causa dell’infiammazione del colon è nota, come nella colite ulcerosa diagnosticata; oppure “indeterminata”, quando presenta caratteristiche sia della malattia di Crohn che della colite ulcerosa.
Esistono molti tipi di colite che, di solito, vengono classificati in base alla causa: colite autoimmune, Colite ulcerosa (UC), Morbo di Crohn (CD), Colite linfocitica, Colite da diversione, Colite ischemica, Colite infettiva, sono soltanto alcune tra le varie tipologie di colite che possono diagnosticarsi.
Diverticolite
All’origine della patologia diverticole, oltre ad una certa predisposizione genetica, c’è quasi sempre una dieta squilibrata (vedi approfondimento), troppo ricca di grassi e zuccheri e troppo povera di acqua e fibre.
In senso stretto la diverticolosi del colon non è una vera e propria malattia ma un’anomalia congenita o acquisita: solo quando i diverticoli si infiammano, evolvendosi in diverticolite, la malattia da segni di sé.
Ulteriori patologie a carico del colon
In aggiunta a quelle sin qui trattate, altre patologie possono interessare il colon, quali:
- Fecaloma
- Emorroidi
- Rettorragia
Prevenzione e colonscopia
Se una persona sa di essere a rischio elevato di ammalarsi, perché ha avuto parenti con questo tipo di tumore in uno o l’altro dei rami familiari, ovvero nota la comparsa di uno o più dei predetti sintomi, è opportuno che si rivolga ad un medico e a una struttura specialistica in grado di effettuare la c.d. colonscopia.
Si tratta di un esame del colon-retto eseguito con un apposito tubo flessibile con cui è possibile osservare l’eventuale presenza di polipi, prelevare direttamente un pezzetto di tessuto (biopsia), in caso in cui lo specialista riscontri presenze sospette ovvero, in qualche caso, anche rimuovere direttamente piccoli tumori del colon-retto.
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